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  • Immagine del redattoreCoachtree Andrea Cenni

Nulla è così scontato...

Oggi riflettevo su una cosa,

di quanto diamo per scontato tantissime cose. Viviamo in un epoca e in un territorio del mondo che nemmeno i più grandi Re possedevano… È vero che i cambiamenti di questi ultimi 100 anni hanno completamente “stravolto” il mondo, cambiato in esso le persone ma non solo, anche l’ambiente ha avuto il suo “dono”. Non tutto è andato per il meglio ma se rifletto sulla mia posizione, di dove sono nato, della storia della mia famiglia, o della nazione in cui vivo e di ciò che ho avuto in dono… nulla è proprio così scontato.

Forse sarà l’età, ma ultimamente quando mi alzo, mi osservo le mani, i piedi, il corpo … percepisco il flusso del processo di cambiamento. Nulla è più così scontato.


Essere in possesso delle funzioni delle mie articolazioni, della vista, dell’udito…nulla è così scontato. Avere ad oggi la funzione della coscienza, di un bagaglio di esperienze positive (e negative che forse è grazie a loro che riusciamo a temperarci)… nulla è così scontato.


Ho sempre maggiore consapevolezza della sofferenza che alcune persone provano, a volte subiscono ma con le risorse che adottano, danno origine alla propria dignità di essere umani e mettono alla luce il necessario per far fronte alle pressioni. Non tutti ne sono capaci, questo è vero, ma c’è un punto di partenza molto simile tra tutti noi.


Un grande insegnamento lo apprendo da chi è stato privato per natura di quelle possibilità fisiche dei normo dotati e che nonostante ciò, è capace di non arrendersi e di concentrarsi in quello che per lui è possibile… ottenendo poi, il più delle volte quello che era ritenuto impossibile; e questo riesce a darmi una forza incredibilmente maggiore su cui attingere. Mi accorgo che molto dipende da dove pongo lo sguardo e dalla scelta dei pensieri.

Facciamo un gioco...così tanto per coinvolgerti in questa lettura.


Ti chiedo di fermarti un attimo e di fare due respiri … provaci… non andare oltre questa lettura… fermati e respira due volte ad occhi chiusi.

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Sono successe una infinità di cose in questo piccolo processo e non sono tutte così scontate ma non solo, c’è di più!


Per quanto possano essere tante “queste cose”e lo sono davvero, in questo processo puoi ora prendere esperienza di quello che è accaduto. In primis la sensazione del tuo corpo e del tuo respiro, di come è avvenuto…( profondo, rilassato, intenso, oppure breve, superficiale, indotto) … di quella vocina dentro di te che si esprimeva ( i tuoi pensieri) della posizione del tuo corpo… dove erano le mani… le spalle, la mascella, la lingua le gambe, …quali erano i maggiori appoggi dove il tuo corpo esercitava pressione ecc… percepivi calore, umidità, freschezza ? Nonostante gli occhi chiusi c’era un colore che predominava la tua mente?


Ebbene tutte queste cose erano presenti in quel momento… solo che ci hai pensato ora che te l’ho detto… non è vero?


Pensa ora il potere che c’è in queste mie parole… in questo piccolo spazio di lettura ti ho portato ad osservare ciò che stavi vivendo in quel momento. Ora questo è stato un momento, che molti yogi o insegnanti di meditazione, direbbero “propiziatorio” perché apre le porte della consapevolezza… che non è solo una parola scritta su questo foglio.


Se ci fai caso ho parlato di “potere” …nel senso che ho avuto la possibilità (che tu mi hai concesso) di direzionare la tua attenzione. Questo è lo stesso potere che concediamo ai media, alle TV o ai social ecc… ; ma questo produce un effetto opposto al cosiddetto effetto “propiziatorio” e non apre alla consapevolezza ma al sistema emozionale che loro conoscono benissimo e che sfruttano per (i loro?) interessi. Se il beneficio è solo per loro, (inducendoti alla paura e a tanto altro..) si chiama manipolazione, se il benefico è per entrambi si chiama persuasione.


Quello che a me ha aiutato è la consapevolezza di un’altro potere interno che molti sottovalutano ma che tanti non conoscono.


Partiamo da un concetto


“Le nostre menti si sono evolute per pensare negativamente, e la ricerca dimostra che circa l’80% dei nostri pensieri ha qualche contenuto negativo.” (Russ Harris)


Ora hai presente “quella vocina” che ti ho menzionato poc’anzi nella tua riflessione?

Quella vocina che sentivi mentre respiravi?

Quelli sono i pensieri.


“I nostri pensieri acquistano forza nel momento in cui ci immedesimiamo con essi. Noi siamo molto più dei nostri pensieri, e attraverso una pratica di accettazione chiamata defusione cognitiva, possiamo imparare a osservarli con un minore coinvolgimento emotivo, liberandoci del loro condizionamento. I pensieri negativi sono la normale espressione di una mente che, nel corso di milioni di anni di evoluzione, si è sviluppata con l’obiettivo principale di proteggerci dai potenziali pericoli dell’ambiente che ci circonda.(…) Nel momento stesso in cui confondiamo la nostra identità con tali pensieri, regaliamo potere a un dialogo interno in grado di condizionare direttamente emozioni, decisioni, e comportamenti.”


Nello Zen si distinguono due menti: la “mente pensante” e la “mente osservante”. La maggior parte delle nostre esperienze psicologiche ed emotive negative si verificano perché non riconosciamo la differenza tra la nostra mente pensante e la nostra mente osservante. Non puoi controllare i tuoi pensieri e le tue emozioni, perché appartengono alla tua mente pensante e continueranno a presentarsi finché vivrai.

Quello che puoi fare invece è cambiare il modo in cui ti relazioni a quei pensieri: puoi imparare a non farti risucchiare quando si presentano.

Il modo per farlo è prestare attenzione consapevole attraverso la mente che osserva, senza farsi prendere dal dramma della mente pensante.


Jon Kabat-Zinn, scienziato e insegnante di meditazione, definisce la consapevolezza come il “prestare attenzione intenzionalmente, nel momento presente e senza giudicare”. La consapevolezza aumenta la tua metacognizione, la tua capacità pensare al tuo pensiero, e più sei in grado di farlo, più puoi stare con la tua mente che osserva invece di essere risucchiato nei pensieri e nei sentimenti della mente pensante.


Il sé pensante e il sé osservante
“Nel momento in cui inizi a osservare la parte di te che pensa, si attiva un livello superiore di consapevolezza. Allora comprendi che esiste un vasto regno di intelligenza oltre il pensiero e che quest’ultimo ne è solo un aspetto minore. Comprendi anche che le cose che contano davvero (la bellezza, l’amore, la creatività, la gioia, la pace interiore) sorgono al di là della mente. E inizi a risvegliarti.” (Eckhart Tolle)


Il sé pensante è l’espressione del nostro dialogo interno,(i pensieri) ed è solo una piccola parte di quello che siamo. L’essere umano è dotato della straordinaria capacità di osservare i suoi pensieri (il sé osservante), una abilità che non viene adeguatamente sfruttata rispetto alle enormi potenzialità che presenta.


“Questo pensiero mi è utile e mi motiva a essere una persona migliore?”

“Questo pensiero mi è utile e mi motiva a vivere ciò che desidero?”


Attraverso un esercizio riesco a cambiare prospettiva ( con l’allenamento sempre meglio) liberandomi del condizionamento che certi pensieri portano.

Ricorda: Non puoi controllare i tuoi pensieri ma puoi cambiare il modo a come ti relazioni a quei pensieri valutandone la risposta che più desideri.


A volte è facile fondersi a dei pensieri negativi e riuscire a distaccarsene è senza dubbio la cosa migliore. Grazie all’aiuto di un mio mentore che mi suggeriva tale strategia quando mi ritrovo in una sensazione di negatività fastidiosa, “mi ascolto dentro” osservo il mio linguaggio interno - vocina e attraverso questo processo:

“sto pensando che:………………”

aggiungo

“noto che: sto pensando che………………”


è una tecnica abbastanza semplice chiamata di defusione che permette di osservare quel pensiero in maniera dissociata, con un minore coinvolgimento emotivo, e quindi con un minore condizionamento.


Quello che va messo in quei puntini è sempre riferito ad una azione o comportamento e valutarne l’effettivo coinvolgimento emotivo.


Sto pensando che il tempo mi infastidisce e percepisco una emozione negativa…e non so che fare

Distacco:

Noto che - sto pensando che fuori c’è un tempo di merda e non so cosa fare…

Aggiungo:

“Questo pensiero mi è utile, mi motiva a essere una persona migliore?”

“Questo pensiero mi è utile, mi motiva a vivere ciò che desidero?”


È chiaro che dopo questo esempio di processo associo una risposta più blanda… caricaturale alla mia risposta …abbassando l’emotività.


Provaci se ti va e ricordiamoci sempre ... Nulla è così scontato.

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