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  • Immagine del redattoreCoachtree Andrea Cenni

Nuoto baby

Mi è arrivata ancora una domanda…


wow ...Grazie ragazzi della fiducia che mi riservate.

Mi fa piacere rispondervi!


“Ma secondo te c’è un momento migliore dove un genitore può incidere nell’approccio con la acqua?”


Rispondo volentieri a questa domanda perché in questa risposta c’è la mia esperienza si di genitore, ma sopratutto quella dell'istruttore.

Ho iniziato la mia "carriera a tempo pieno" di istruttore dove c’era solo una vasca di 25m per 12,5 con una profondità di 1,50m fino ai 2m . I corsi iniziavano all’età di 4 anni e a quei tempi la metodologia era "ciambella e battere la gambe".

Per fortuna c’è stata una evoluzione nell’insegnamento ma badate bene… molti imparavano a nuotare bene anzi benissimo, anche a quei tempi con quei metodi.

Quindi?

Faccio sempre questo esempio spostato sulla terra ferma…

Puoi imparare ad andare in bicicletta con le classiche ruotine laterali oppure lo puoi fare con le bici senza pedali quelle a spinta per intenderci!


C’è differenza?

Si!

Le ruotine sfalsano la realtà donando un supporto che nega il reale equilibrio e tendono ad allungare il tempo di apprendimento quando invece abbiamo visto che è una capacità che può essere sviluppata e stimolata già in tenera età e quelle bici sono fantastiche; senti qualche genitore che le ha adoperate e sentirai dalla loro voce l’esperienza che hanno vissuto. Il passaggio nell'adattarsi alla "bici a pedali" è un attimo.


Nel nuoto è un po’ la stessa cosa, far sentire in maniera “naturale” il reale equilibrio che l’acqua esercita in un corpo immerso, facendolo in sicurezza con le mani aggrappate al bordo e te genitore a fianco a lui - (vedi foto punti di partenza a-b) -




Punto di partenza in acqua (foto a)



Punto di partenza in bici senza pedali (fotob)



Questo è un processo che deve essere inteso sia nella vasca dove il bambino tocca i piedi a terra ( perciò sempre aggrappato al bordo e si sposterà sempre aggrappato*) sia a rigor di logica anche nella vasca dove lui non tocca.

*Apro una "parentesi" Quando il bambino è immerso nella vasca con i piedi a terra ma l'acqua è sotto il bacino, l'equilibrio e il suo adattamento è lo stesso della terra ferma ma se l'acqua supera la vita e i fianchi, il bambino dovrà affrontare un nuovo processo di adattamento e si sentirà a disagio provando perfino delle sensazioni di vertigini che lo metterà in allarme (la prima paura senso del vuoto/ di caduta). Ecco perchè è importante che si tenga al bordo.


ATTENZIONE! Se il bambino dovesse scivolare sotto, nonostante l'acqua bassa lui non è in grado di rialzarsi in autonomia perchè i processi coordinativi utili alla riemersione non riesce ad eseguirli. La metafora: "Si affoga in un bicchier d'acqua" non è mai stata più vera ma quei movimenti sono per Lui molto difficoltosi. Ecco perchè è necessaria sempre la massima attenzione e supporto dell'adulto. ( IMPORTANTE! in caso accadesse che scivoli sotto aiutatelo a riemergere e fatevi vedere sempre sorridenti e tranquilli come se nulla fosse accaduto).


Ma se torniamo all’essenza della domanda iniziale ho la certezza nel rispondere che il miglior momento per incidere con tuo figlio è quando lui è molto piccolo e tu lo sorreggi con le tue mani. Vedi foto C - Ho detto miglior momento per incidere, ma attento perché lo puoi fare sia in positivo che in negativo, ma essendo poche le cose che dovrai fare e …(poche si ma di enorme importanza) …e semplici credo che per il suo accrescimento e per i vantaggi che offre ne valga davvero la pena e il tuo impegno. (Ho scritto tante e…)

😀


(foto c)



Siccome siamo nel “fai da te” ( perché se frequenti un “corso baby” lasciati tranquillamente guidare) ti suggerisco queste semplici accortezze:


  • L’acqua nei bambini sotto l’anno di età non deve avere una temperatura inferiore ai 29° e non superiore ai 32° ( se vedi dopo un po’ le labbra blu e lo vedi tremare esci ma evita di arrivare a quelle sensazioni - Nelle piscine al pubblico o quelle degli agriturismi a stagione estiva vanno bene. )

  • Non tenere tanti giochi galleggianti in acqua bastano pochissime o addirittura una pallina colorate.

  • Devi farti vedere da tuo figlio sempre e dico sempre sorridente in ogni tua esperienza anche se ti scivola sotto e lo tiri fuori che piange.

  • La tua voce il tuo sguardo è sempre sicura, solare gioiosa e importante e lascia che nei primi minuti nelle tue braccia tocchi l’acqua, si abbracci a te e ne goda gli effetti.

  • Muovilo avanti e indietro verso di te e cullalo… goditi questi momenti tattili, bagnalo a poco a poco con la tua bocca, bacialo, coccolalo immergiti e immergilo per qualche attimo.

  • Dopo la piccola immersione portalo a te bacialo, tranquillizzalo ( se tossisce o piange piccoli colpetti nella schiena) e tienilo pelle pelle e canticchiagli una canzoncina riprendendo a fare quello che facevi, allontanalo, avvicinalo… ridi e gioca.


Non devi fare altro!


Fallo sempre in ogni circostanza acquatica e vedrai che lui sarà felice di giocare con te.


Ai bambini piccoli bastano 15-20 minuti di questo, se lo fai tutti i giorni che sei in vacanza meglio ancora. Ricorda il tuo obiettivo e farlo sentire bene e che si diverta fino ad arrivare a farlo sentire sicuro (sempre con te in acqua al suo fianco) nella posizione di base. (foto B)


Alla prossima…


Nella foto sotto una piccola immersione


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