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  • Immagine del redattoreCoachtree Andrea Cenni

Potenziale umano


Scoprire che ci sono modi più opportuni per raggiungere i risultati è sempre stato “il pallino” di chi ha intrapreso una professione di insegnamento di qualunque disciplina si tratti e dunque anche il mio. Per anni, chi era capace a fare qualcosa cercava, di trasmetterlo agli altri e per i tempi di allora questo era sufficiente; ma oggi (in realtà da più di 20 anni) non è più cosi! Non basta più conoscere (anche se è sempre un elemento fondamentale) c’è bisogno di una forte correlazione con altri aspetti della sfera relazionale che, via via si modificano in base ad una molteplicità di fattori (ambiente, bisogni, culture e nuove disponibilità tecnologiche/materiali). Oggi più di ieri, è molto più difficile, ma non preparasi a questo significa lasciare le persone sole a stesse ed ad avere un "vuoto" formativo e una società impreparata.

Viviamo in modo frenetico e siamo molto distratti dal futile, mancando di attenzione responsabile sia verso i nostri figli che verso i nostri “compagni di squadra”o nel lavoro e altro.

Ci sono numerose scoperte sull’apprendimento, sui processi di condotta al conseguimento di uno scopo e, molto è lasciato ahimè all’improvvisazione, se non allo sparuto senso di responsabilità di pochissime persone (che comunque fanno luce in questo buio).


I processi sono semplici ma non di facile esecuzione o di facile applicazione, perché essendo più di carattere emotivo/mentale che fisico/tecnico, è necessario ricondizionare il nostro sistema di approccio relazionale, perché altrimenti ogni scoperta scientifica resterà solo nei libri o nella facoltà dei pochi più “evoluti” (paesi, scuole, aziende, famiglie, sport…).


Siamo da molto tempo a conoscenza di come sviluppare il Potenziale umano e leggerlo solo in queste righe mi viene sempre più da pensare... e condividendolo Vi chiedo se trattandosi di rapporti di lavoro se secondo voi questi modi si applicano, oppure se la scuola oggi è più orientata verso un processo formativo o ad uno competitivo?


Leggete qui…


Il potenziale umano


(..)Ognuno di noi è dotato in modo e naturale di un grandissimo potenziale. Ognuno di noi in alcuni momenti della propria vita ha raggiunto ed ottenuto anche solo momentaneamente dei risultati spettacolari.

E allora perché non esprimiamo sempre o nella maggior parte dei casi quel tipo di potenziale? Perché in alcuni momenti siamo fiduciosi di noi stessi, convinti, determinati, e in altri sembriamo perderci in un bicchier d’acqua, o non riusciamo più ad entrare nello spirito delle cose?

La ragione è che siamo animali sociali l’uomo per rendere al meglio ha bisogno di avere attorno a sé persone che abbiano fiducia in lui che lo incoraggino, che lo motivino, che lo stimolino a superare i suoi limiti. La fiducia che gli altri hanno in noi è l’ossigeno liquido che ci serve come carburante per l’esplosione del nostro potenziale.


Siamo motivanti o demotivanti? Più volte mi è stato detto da parte di genitori o allenatori: "Come faccio a motivare mio figlio o i miei atleti? "

La mia risposta è da circa 20 anni la stessa: Cercate di non demotivarli! Come? Agendo perfettamente al contrario di come vi sentite (indotti istintivamente) di fare per via della vostra emotività.

Più facile a dirsi che a farsi e questo lo so per esperienza… ma dobbiamo sforzarci perché il prezzo delle conseguenze è troppo alto da pagare.

Quale è dunque …(…) il profilo della persona demotivante?


La persona demotivante più che altro evidenzia i tuoi difetti o le cose che non fai bene, piuttosto che le cose che hai fatto bene. Esprime molto raramente o mai degli apprezzamenti per i tuoi meriti o per le cose che hai fatto bene.

È oramai stato dimostrato ampiamente nella ricerca che un manager, un genitore, che vogliono migliorare un comportamento o un carattere di un collaboratore o di un figlio debbano, più che altro, sorprendere l’altra persona mentre fa qualcosa di giusto. Innumerevoli esperti ormai concordano su questo punto sul fatto che concentrandosi invece sullo scoprire le persone mentre fanno qualcosa di sbagliato, otteniamo un sensibile peggioramento delle loro prestazioni e dei loro comportamenti. Ma c’è di più!

Se è vero che una persona che riceve apprezzamenti migliora, allo stesso tempo è altrettanto vero che se una persona non riceve (o molto raramente) apprezzamenti o quasi mai, da chi gli sta attorno anche quando fa bene le cose non è che rimane così come è...in realtà peggiora.

Se siete il contrario di quanto esposto sopra siate anni luce più avanti dell'80% delle persone. Per tutti glia altri...

…oltre al sapere bisogna passare all'essere!

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