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  • Immagine del redattoreCoachtree Andrea Cenni

Risorse da conoscere per crescere





“La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco d’accendere
Plutarco
  • Facciamo attenzione a questa scomposizione ed analisi.

  • Siamo attratti* da uno stimolo

  • Ci avviciniamo alla prima conoscenza dell’attrezzo o del testo da studiare. (Processo di studio)

  • Scopro che: non mi viene bene, non mi viene in base ad un modello di riferimento, non riesco a ricordare. P r o c e s s o i n t e r p r e t a t i v o i n t e r n o .

  • Quali pensieri vengono alla mente della bambina/o?

  • Questa interpretazione è molto importante per varie ragioni ed è la vera forza di attrazione verso il successo del compito.

  • Se osserviamo un bambino alle prese per la prima volta con un cellulare o con una console

  • Sicuramente ha “dei modelli di riferimento” ed è attratto da quella strumentazione anche come novità .

  • Dopo la sua prima azione c’è l’interpretazione a livello interno che tocca “processi emotivi”. I due esempi riportati non sono casuali. 1° esempio attività come bici, sport, scuola musica. 2° esempio attività media (video,TV, iPhone, media game.)

  • I pensieri si trasformano in parole, ( linguaggio interno) che danno nome alle sensazioni (per questo è importante avere una maggiore proprietà di linguaggio sull’interpretare i propri sentimenti ) e queste interpretazioni provengono da riferimenti presi a modello, (in primis la famiglia, poi gli amici ecc..) che non si riferiscono solo al successo del compito ma anche all’atteggiamento che ne osservano.

  • Lo studio di questi processi hanno avuto un notevole incremento grazie alla neuro-scienze che rimarcano la fondamentale importanza del contesto emozionale in fase apprendimento.

  • COMPORTAMENTI DA EVITARE DA PARTE DEL GENITORE, INSEGNANTE, ISTRUTTORE, ALLENATORE Ci sono purtroppo, comportamenti esterni che non aiutano il processo di apprendimento, anzi, su menti giovani possono essere di estremo condizionamento negativo.

  • ALCUNI COMPORTAMENTI DA EVITARE DA PARTE DEL GENITORE, INSEGNANTE, ISTRUTTORE, ALLENATORE RIMPROVERI sull’identità del bambino. FARLA LUNGA nel rimprovero. ( ci sono studi che affermano che oltre il minuto si perde d’interesse) . ALZARE LA VOCE. ALZARE LE MANI. (Quando si arriva ad uno sculaccione abbiamo perso noi in partenza- è così…punto!). FAR SENTIRE UMILIATO IL BAMBINO. PORRE DOMANDE SUL PERCHÈ. (Invece del come e cosa che producono immagini sul compito o sul tentativo di riuscita.)

  • Come ci sono comportamenti che non aiutano, la buona notizia è che ci sono comportamenti che aiutano il processo di apprendimento.

  • Ci sono comportamenti delle figure di riferimento che innalzano la voglia partecipativa, la volontà a fare e la tenacia (prerequisiti indispensabili per la riuscita di un compito).

  • IL PERCHÈ EVITARE CERTI COMPORTAMENTI Il senso di questo intervento sta nel saper costruire in nostro figlio o allievo il processo emotivo più opportuno al processo di apprendimento.

  • Per la semplice ragione che è l’innesco primordiale per poter usufruire del giusto atteggiamento.

  • Infatti l’emozione creerà “un riferimento associato” al contesto (che è il tentativo di riuscita) e se questa emozione è un riferimento negativo ( come la paura del il sentirsi giudicato, deriso, umiliato, incapace ecc…)ogni volta che si presenterà un compito dove è richiesto il tentativo di riuscita, lui ritornerà sull’emozione associata.

  • Per questo è importante che ogni tentativo sia associato ad emozioni utili al conseguimento dello scopo.

  • Se noi osserviamo un bambino ad una console della play-station o ad un cellulare appena regalato e supponiamo che i suoi genitori siano inesperti e impreparati… cosa pensate che faccia? Non ci gioca perché i suoi genitori sono impreparati? Quali azioni metterà in atto il bambino? Che atteggiamento terrà per suoi tentativi errati? Rinuncerà?

  • L’interpretazione che ne darà, sarà per lui valevole di significato solo se susciterà in lui il piacere di riuscita e senso di gioco. (Cosa che, questi strumenti, nella loro programmazione di base hanno in sé)

  • Da questo se ne deduce che : la sfida deve essere commisurata alla possibilità di riuscita. Per essere motivato all’azione (motivazione) l'esser eumano deve avere la sensazione di potercela fare. Infatti l’85% della nostra motivazione è data dalle conseguenze che anticipi e che speriamo di ottenere.

  • Cosa può suscitare internamente una sfida? Di solito se è ben riposta e con i requisiti giusti, dopo tentativi anche se errati, si ha la voglia di continuare e riprovare dando il via a processi cognitivi di razionalizzazione.

  • Tuttavia il bambino è comunque sottoposto a emozioni contrastanti (anche se fosse in una posizione ideale) come sentimenti di collera, fastidio, animosità, irritabilità.

  • Ma saprà comunque far prevalere sentimenti di fiducia, accettazione, affinità, (data dal significato d’amore) nel saper riuscire a conquistare e possedere quella competenza o abilità.

  • La capacità di un bravo genitore, insegnante sta nel supportare quei sentimenti (di fiducia, accettazione, affinità) facendoli o emergere, o evidenziandoli attraverso segnali incoraggianti come: prossemica, voce, parole, segnali e sistemi di comunicazione.

  • L’attività del pensiero comprende fondamentalmente due processi: La visualizzazione e la Verbalizzazione ( o altri stimoli interni sensoriali o auditivi, entrambi simultaneamente)

  • FAR CIRCOLARE NELLA NOSTRA MENTE IMMAGINI CHE SIANO ESSE STESSE STIMOLI DI POLARITÀ POSITIVA.

  • Il dialogo interiore Costruire o far emergere un buon dialogo interiore in nostro figlio, o nel nostro allievo è la sfida di ogni buon genitore /insegnante.

  • Il dialogo interiore Può avvenire in due forme: Domanda o enunciato.

  • Gli enunciati invece tendono a creare degli assiomi o assunti o concetti riguardo alle esperienze di vissuto personale. Il dialogo interiore Le domande tendono a creare una maggiore consapevolezza ma se non fatte bene creano il dubbio

  • Domande che dirigono E tu cosa ne pensi di questo risultato? Tu come la vedi? Cosa ritieni più importante per te per riuscire al meglio?

  • DOPO AVER ASCOLTATO LA SUA RISPOSTA E SOLO DOPO UNA PICCOLA PAUSA DI SILENZIO…

  • Intervieni dicendo: A. Cosa è andato bene … (sforzati a trovare un dato oggettivo che può essere anche il fatto di averci provato…) B. Cosa può migliorare… C. Come fare per migliorarlo ( se hai qualche suggerimento a riguardo)

  • Le emozioni Dobbiamo fare in modo che la sua emotività sia ricettivamente alta. Ciò che vive, sente, ascolta e prova in quei momenti generà parte della sua autostima e dei suoi comportamenti futuri. In quei frangenti nostro figlio o allievo, è come un terreno aratro e ben concimato e le parole cadono come semi.






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