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  • Immagine del redattoreCoachtree Andrea Cenni

Insegnamento e metodo

Aggiornamento: 21 nov 2020


Parafrasando il filmato inserito nel post precedente (che puoi trovare qui!) lo voglio inserire su alcune tematiche dell'insegnamento sportivo.

Scrive così uno dei miei “mentori” più accreditati in campo “scienze dello sport”:


“ Mentre nel Mondo tutti accedono alle informazioni più aggiornate, in Italia si fotocopiano i libri del 1980, passati dall’amico allenatore appena appeso il fischietto al chiodo. (…) La ricerca è quindi ormai a livelli mai visti. Ma poi bisogna far arrivare le informazioni a tutti, senza barriere in maniera semplice ed efficace. E qui le cose si fanno serie. Quello che si sta facendo forse non basta.

Non basta leggere, bisogna anche capire e mettere in pratica quanto appreso, e come si fa a capire di essere pronti?


Albert Einstein diceva “Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.


Questo significa partire da dati certi (evidenze scientifiche), lavorare in team con competenze trasversali, ragionare per esclusione e deduzione. Eliminare le ipotesi meno probabili e focalizzarsi su quelle più realistiche, effettuare test specifici e coerenti con l’obiettivo.

Valutare i dati, ragionare sulle opzioni. Arrivare alla soluzione. E’ medicina? No. E’ il metodo scientifico.


Lo Sport diventerà così? No, lo Sport è già così. Chi vince nel Mondo è già su questa linea, il problema è per chi sta facendo passare il tempo, sfumando opportunità per i suoi atleti rimanendo ancorato al passato, magari con un pizzico di orgoglio che gli fa dire “io so già come si fa”. Può essere, ma non è detto che sia l’unica soluzione. O la più efficace. “ - Gian Mario Migliaccio.


Più o meno è la stessa identica cosa di quello che sta accadendo in alcune realtà nell’insegnamento sportivo ai bambini (ma anche nella scuola e non lo dico io ma viene ben espresso in questo intervento al TED dalla Scienziata Daniela Lucangeli ) basato su “fondamenta obsolete" ma che trova purtroppo, anche nei genitori degli alleati fedeli. Per mia esperienza diretta in alcune piscine viene ancora "obbligato" l'istruttore ad entrare in acqua e in svariate circostanze sono state evidenziate come carenze o negligenze chi non lo faceva, nonostante funzioni metodologiche dei processi attivi d’insegnamento siano stati da molti anni portati avanti dall'università francese e dal Prof. Raymond Catteau


Al contrario attività oramai superate nutrivano fiducia in alcuni genitori dediti alla parola "lavoro", solo per il fatto che prima si faceva così e che quindi tutto possa poggiarsi sulla misura del “culo dei cavalli”.





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